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Lettera al vento

Lettera al vento

Caro vento,

le tue carezze sono state le prime e, per forza di cose, saranno le ultime.

Ho spesso imparato da te: da come ti muovi a come fuggi. Da come, invisibile, dai peso alle cose; da come fai volare e fai cadere.

Da come, senza mai farti vedere, crei turbini e tifoni: dalle beffe dei cappelli volanti alla distruzione impietosa.

Maestrale 

Spingi. Con me lo fai sempre. Mi porti in posti meravigliosi e poi mi lasci andare per farmi volare lontano. Hai preso una cattiva abitudine: mi fai sfuggire le cose dalle dita. Come i palloncini dei bambini… ho perso al vento le mie occasioni.

Tramontana 

Strattoni. Con me li hai dati spesso. Ci dai pesante. Facendomi cadere, gettandomi in buche insulse… dalle quali, però, sono riuscita a risalire.

Scirocco 

Fai lacrimare. E per questo ti ringrazio. Perché mi hai fatto piangere quando non ne ero più capace. Bruciano gli occhi al vento, e cadono le più preziose lacrime, asciugandole in fretta.

Grecale 

Allontani. Ho teso le braccia, implorando di riempirle, ma tu trovi sempre il modo di allontanare, facendomi correre e correre finché, tra le mani, non rimane nulla.

Libeccio 

Colpisci. Anche questo lo fai. Gli schiaffi al viso che mi dai sono quasi peggiori di ogni dolore, perché piegano ciò che rimane dell’orgoglio.

Levante 

Muovi. Muovi tutto. E, tra le frasche d’albero, le onde, le nuvole e le carte… muovi anche me, tenendomi lontana da ciò che bramo. 

Dimmi come fai a comandarli tutti contro me?